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CESARE PAVESE DALLE LANGHE AL NILO
Diciassettesima rassegna di saggi internazionali di critica pavesiana a cura di ANTONIO CATALFAMO
Anno: 2017Pagine: 200 Prezzo: € 15,00 ISBN: 9788899775230 Codice catalogo: 616 Collana: I Quaderni del CEPAM-Centro Pavesiano Museo casa natale Ambito di ricerca: Letteratura e critica letteraria [+] acquista CESARE PAVESE DALLE LANGHE AL NILO
Diciassettesima rassegna di saggi
internazionali di critica pavesiana
Il presente volume si apre con un ampio saggio del sottoscritto, che parte proprio dal territorio piemontese, a cui lo scrittore era particolarmente legato per vincoli di sangue e affettivi, nonché profondamente culturali, per ricostruire la fase da lui trascorsa a Serralunga di Crea, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, alla luce di documenti e testimonianze che la critica “ufficiale” ha trascurato o sottovalutato. Il discorso si allarga al mito, che fu per Pavese «una scoperta di Crea», per individuare, in maniera innovativa, i reali connotati che esso assume nell’opera del Nostro, legati a una visione «militante» della letteratura, in armonia con i «confini della critica» individuati da Ferroni.
Franco Ferrarotti, col suo intervento, ci insegna, lungo la scia segnata da Piero Gobetti, il quale, a sua volta, si richiamava all’illuminista Giuseppe Baretti, che la critica è «frusta culturale e civile», ricerca, confronto serrato, e, quindi, incontro-scontro, se necessario aspro, tra idee. Perciò egli polemizza con autorevoli studiosi, come Alberto Asor Rosa, sostenitore dell’inattualità di Pavese nel mondo d’oggi, e con altri che ripropongono il legame dell’opera pavesiana col pensiero nicciano e con la cultura tedesca. Ferrarotti sottolinea, per converso, segnatamente con riferimento al mito, il rapporto privilegiato che lo scrittore langarolo aveva con la cultura americana e anglofona (in particolare Frazer) e con Giambattista Vico.
Marwa Fawzy approfondisce il tema della genesi del mito in Pavese, soffermandosi sul rapporto esistente tra mito individuale e mito collettivo ed evidenziando «concordanze» con gli scrittori americani e, attraverso una lettura originale ed innovativa, con Montale.
Nora Sforza e Daniel Del Percio, nel saggio scritto a quattro mani, si occupano della tematica della partenza e del ritorno e dei connotati mitici che essi assumono nella poesia e, soprattutto, nell’ultimo romanzo di Pavese, La luna e i falò.
Davi Pessoa precisa la particolare collocazione che gli studi su Pavese trovano nell’ambito di quelli più ampi dedicati da Furio Jesi al mito. A questa ampia parte del volume, dedicata al mito, analizzato da vari punti di vista e con metodi critici diversi, seguono due saggi che affrontano problematiche molto settoriali. José Manuel de Vasconcelos approfondisce il rapporto tra determinismo e libertà, come si configura in Tra donne sole. Cristiano Bedin si concentra sui temi del mare, della nudità e della donna, così come si presentano, nella loro interconnessione, nel romanzo pavesiano La spiaggia.
Hanno carattere indisciplinare, in linea con la ridefinizione dei «confini della critica» da parte di Giulio Ferroni, alla quale, come già precisato, ci richiamiamo, i saggi di Hebe Castaño e José Abad, che si occupano del rapporto dell’opera pavesiana rispettivamente con la musica e il cinema.
Rientrano nell’ambito della letteratura comparata – sempre in armonia con l’ampliamento dei confini critici di cui sopra –i saggi di Silvia Cattoni e di Israel Mireles, che, all’interno del genere diaristico, confrontano l’opera di Pavese e, rispettivamente, quelle di Ricardo Piglia e Guido Morselli.
Conclude il volume un corposo saggio di Heba Soliha dedicato alle traduzioni in Egitto del romanzo pavesiano La luna e i falò. L’autrice mette in rilievo pregi e limiti di tali traduzioni, diffondendosi in osservazioni di carattere altamente tecnico. Lascia aperte alcune questioni traduttive, che meritano un ulteriore approfondimento.
Si precisa, infine, che, pur nel contesto di una generale omogeneizzazione, nei limiti del possibile, si è cercato di riprodurre il sistema delle note usato dai vari autori.
Il curatore
Antonio Catalfamo
INDICE
· Introduzione
· Cesare Pavese a Serralunga di Crea: documenti e testimonianze per una nuova interpretazione (Antonio Catalfamo)
· Cesare Pavese, il mito come racconto, fabula donde favella (Franco Ferrarotti)
· Cesare Pavese: genesi di un mito… con un occhio agli scrittori americani e a Montale (Marwa Fawzy)
· Il ritorno infinito: mito e memoria del focolare ne La luna e i falò di Cesare Pavese (Nora Sforza, Daniel Del Percio)
· Tra Jesi e Pavese: tempo festivo come atto di resistenza (Davi Pessoa)
· Le palle da bigliardo e il bagno di Clelia (determinismo e libertà in Tra donne sole) ( José Manuel de Vasconcelos)
· Mare, nudità e donna nel romanzo La spiaggia di Cesare Pavese (Cristiano Bedin)
· La musica, una scelta artistica e di vita nella letteratura di Cesare Pavese (Hebe Castaño)
· Storie d’amore e di solitudine. Tracce di Cesare Pavese nel cinema di Michelangelo Antonioni ( José Abad)
· La voce di Emilio Renzi: tra Cesare Pavese e Ricardo Piglia (Silvia Cattoni)
· Quel che resta della critica: la critica letteraria nei diari di Cesare Pavese e Guido Morselli (Israel Mireles)
· La colloquialità ne La luna e i falò di Cesare Pavese. Studio a confronto e soluzioni traduttive (Heba Soliha)
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