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Delirium Omnipotentiae. Il pianeta dei Nani Giganti
Manlio Cappuccio Testay
Anno: 2014
Pagine: 140
Prezzo: € 10,00
ISBN: 9788866001171
Codice catalogo: 600
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POESIE DAL VOLUME
 
LE VOCI
 
Dicono:
«parli troppo,
fantastichi
di realtà inesistenti,
teorizzi
eventi rovinosi…
spegni
la magia dell'oratoria,
ovatta
i tumulti della coscienza,
come punte acuminate
intaccano
la perversa illusione
di democrazia
e scavano
solchi laceranti
nel cuore infante
d'un popolo ignaro».
 
E quando
palesemente
calerà
la mannaia moralizzatrice,
togata
di "dirittura militare",
tutto diverrà
ordine prioritario
silenzio assordante,
vuoto sociale.
Sarà troppo tardi
allora,
osare...
se gli spiriti eletti
saranno ghettizzati
e le coscienze drogate
non risponderanno più,
forse mai più...
all'eco
delle campane
che cantano
la libertà.
 
INVOCATO
 
Invano
invocato
in tutte le lingue dell'Universo,
da tutti i Popoli del Pianeta,
dov'eri ?
Quando catastrofi immani
s'abbattevano sulle Regioni del Mondo,
quando bimbi inermi
soccombevano
alla sete
e per l'assenza di cibo,
Tu, dov'eri ?
Quando terremoti e tzunami
squassavano
vasti territori popolosi
già devastati dall'orrida miseria,
Tu, dov'eri ?
Quando grassatori e politicanti,
rimpinguavano,
frutto del malaffare,
i loro dorati forzieri segreti,
inneggiando
al Protettore dei Farisei
dov'eri?
Quando mestamente
si spegneva
il corpo martoriato
di mia sorella Laura,
Tu non c'eri ! ! .. .
E il Fato
denunzia
la tua impotenza!
 
FEMÎNA
 
Dolce
aggraziato nasino,
grandi occhi bruni,
labbra di morbido velluto,
intessono
il tuo viso di fanciulla,
riluttante ad ogni
estranea attenzione!
Chi domerà
la tua innata ritrosìa
sarà Principe e Signore
delle tue grazie nascoste,
voluttuosamente blandite.
 
DÈMONI
 
Unnico
inno
di morte,
ulula
ancora...
strisciante
fra i balaustri
di tufo scalfito;
gelido acciaio
inferto
ad ignare
vittime
inermi,
di riti tribali
impietoso olocausto,
consacrato
alla furia
ossessiva
di belve umane
partorite
dall'odio di vivere.
 
L'AMURI
 
L'Amuri
è
lu pinzeri nudu
senza judizziu.
 
Arriva
cû l'mpunenza
di lu çiumi
scavallatu a la muntagna,
e ti sbilanza
unni vôli,
comu vôli,
e quantu vôli,
e poi ...
ti lassa abbannunatu,
senza forzi,
ni lu
ddisertu
di la tô menti.
 
È la Natura
ca joca 'n casa:
nun obbedisci mai,
nun havi cunfini.