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IL MANOSCRITTO E IL TITOLO DEL POEMA
Il poema, il quale parla di un viaggio di Carlomagno in veste di pellegrino a Gerusalemme e a Costantinopoli e che di certo per molti suoi aspetti è la più spassosa e singolare chanson che sia stata composta su eroi celebrati della antica poesia epica francese, ci era stato tramandato da un unico manoscritto, esemplato da un copista anglonormanno della fine del sec. XIII o della prima meta del sec. XIV, conservato fino al 1879 — proprio l'anno della 1a edizione di Koschwitz — nel fondo Reale del British Museum con la segnatura 16. E VIII; da quell'anno il manoscritto è andato perduto e non è stato più reperito.
Per questa ragione oggi, per il testo della chanson, dobbiamo accontentarci dell'edizione quasi ormai irreperibile che ne ha fatto Michel nel 1836, delle collazioni che di questa edizione avevano dipendentemente
condotto sull'originale Wulker («Romanische Studien», II, 1875-1877, pp. 1-60) e Nicol, e della trascrizione diplomatica, peraltro anch'essa oggi perduta, fornita da J. Koch a Koschwitz, che fedelmente la ha riprodotta a fronte delle sue edizioni critiche; ma ci possiamo anche servire della trascrizione diplomatica
eseguita su quella di Koch, della quale sono state risolte le abbreviazioni, da Aebischer.
Nel manoscritto il poema era così rubricato: «Ci comence le livere cumment carels de fraunce voiet in jerhusalem Et pur parols sa feme a constantinnoble pur verer roy hugon». Ma il poema è stato
poi diversamente intitolato dagli studiosi: Charlemagne; Voyage de Charlemagne a Constantinople (Karls des Grossen Reise nach Jerusalem and Constantinopel); Chanson du Pelerinage de Charlemagne;
Chanson du voyage de Charlemagne a Constantinople; Karlsreise; Pelerinage de Charlemagne (Karls des Grossen Pilgerfahrt); Voyage de Charlemagne; Voyage de Charlemagne en Orient; Pelerinage Charlemagne; Karls des Grossen Wallfahrt nach Jerusalem.
Di certo il titolo più esatto, stando anche alla rubrica del manoscritto, sarebbe « I1 Viaggio di Carlomagno a Gerusalemme e a Costantinopoli»; ma, come è stato osservato, esso risulta troppo lungo.
Poiché quelli più brevi, «Viaggio di Carlo» e «Viaggio di Carlo in Oriente», sono entrambi manchevoli (il primo perché non dà conto della particolare condizione in cui Carlo compie il suo viaggio, il secondo
perchè «Oriente» risulta generico rispetto alle città in cui si svolgono i fatti narrati), e poiché Carlomagno e i suoi compiono il viaggio in veste di pellegrini, la qualcosa giustifica pienamente la drammatica situazione in cui essi vengono a trovarsi a Costantinopoli, con buona pace di chi ha usato un titolo diverso, a me sembra
migliore, anche perché onnicomprensiva, la soluzione più breve: «Pelerinage Charlemagne».
INDICE
Premessa
1 - Il manoscritto e il titolo del poema II - Criteri dell'edizione III - Edizioni, traduzioni e studi critici IV - Testo critico - Traduzione V - Note al testo VI - La data di composizione del poema e la patria del poeta VII - La materia del poema VIII - L'interpretazione del poema |
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