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Zafferana etnea
Il censimento siciliano dei 1831 a cura di Pina Travagliante
Anno: 1990Pagine: 102 Prezzo: € Codice catalogo: 418 Ambito di ricerca: Storia. La Sicilia [+] acquista Terra di censimenti la Sicilia moderna: solo tra il 1569 e il 1831, ben quindici numerazioni generali quantificarono la consistenza in anime e fuochi — in molti casi anche in beni — della popolazione dell'isola. Ciò che impressiona di queste iniziative non è tanto il numero delle inchieste sistematiche che le amministrazioni di allora riuscirono a portare a termine, quanto il fatto che di quelle inchieste rimangano ancora disponibili agli studiosi la maggior parte dei materiali di base, le dichiarazioni nominative dei capifamiglia, comune per comune. Una massa sterminata di documenti: il loro stato di conservazione consente ancora, se si riuscirà a prenderli in considerazione adeguata, di costruirvi sopra una storia delle comunità siciliane, una storia della formazione e dell'evoluzione dei loro gruppi sociali, attraverso la storia nominativa delle famiglie. Si pensi solo alla potenzialità documentaria di altre serie archivistiche (atti notarili, registri sacramentali e di stato civile, catasti) quando fossero esplorate con l'occhio attento a un contesto generale disponibile di liste ordinate di popolazione. Ma riveli, numerazioni e censimenti non sono ancora usciti da schemi di utilizzazione artigianale: la coniugazione di storia locale e storia seriale attende ancora la creazione preliminare di un modello di approccio coordinato e massiccio — attraverso l'elaborazione elettronica — ai dati di quelle carte.
Nel quadro di questi tentativi di approccio alle strutture della documentazione censuaria è nato il progetto Popolazione e società nel censimento siciliano del 1831, finanziato dal MURST, progetto di cui fa parte il presente volume. Sotto la denominazione di "censimento del 1831" vanno compresi di fatto una serie di censimenti, indetti su base provinciale dai sette Intendenti dell'isola, redatti tra il 1828 e il 1834, i cui dati vennero poi "rettificati al 1831" e pubblicati dagli uffici della Direzione centrale di statistica di Palermo. Dei fascicoli delle inchieste comunali redatti in quelle occasioni l'indagine archivistica — che ha potuto avvalersi della cortese ed efficace collaborazione delle Direzioni e del personale degli Archivi di Stato — è riuscita a recuperare finora poco più di venti esemplari: tre — di area palermitana — presso l’Archivio di Stato di Palermo, il resto — di ambito catanese — presso l'Archivio di Stato di Catania. Ricerche presso gli Archivi di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa e Trapani non sono andate al di là del ritrovamento dei bandi.
Provenienti da due diverse Intendenze, le inchieste finora disponibili obbediscono a due schemi di indagine leggermente differenti. Di entrambe le serie, tuttavia, il progetto prevede memorizzazione e trattamento elettronico dei dati, secondo un criterio che ne salvaguardi la struttura nominativa, registrando contemporaneamente caratteristiche e tipologie socio-demografiche delle intere popolazioni dei singoli comuni. Ne esce una specie di anagrafe elettronica retrospettiva, capace di illustrare diversi aspetti della storia sociale e politica della Sicilia degli anni '30 — quelli indicati dalle proposte di lettura che ne offrono gli autori dei singoli volumi — un'anagrafe elettronica che colloca in contesti meglio leggibili anche i tentativi di costruzione d'una storia delle élites locali
(G. Longhitano)
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